Mediazione

A partire dal 2010, nel nostro ordinamento è stata inserita, la c.d. “mediaconciliazione”, ossia la necessità che, prima di incardinare un’azione civile (non tutte), sia svolto un tentativo di conciliazione (ossia, la ricerca di un accordo amichevole per la composizione della controversia) presso gli organismi deputati a tale attività, caratterizzati da terzietà ed imparzialità.

Le materie con riferimento alle quali il tentativo di conciliazione è obbligatorio, pena l’improcedibilità della domanda giudiziale (ossia l’impossibilità di fare valere le proprie ragioni dinanzi all’Autorità Giudiziaria), sono:

  • condominio e locazione
  • diritti reali
  • divisione
  • successioni ereditarie
  • patti di famiglia
  • comodato
  • affitto di azienda
  • risarcimento del danno derivante da attività medica e sanitaria e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità
  • contratti assicurativi, bancari e finanziari

È comunque consentito, senza però obbligatorietà, proporre la domanda di conciliazione anche in altre materie di diritto civile e commerciale, purché si tratti di diritti disponibili. La domanda di mediazione va presentata ad un organismo operante nel luogo del Giudice territorialmente competente per la controversia. Il procedimento di mediazione ha la durata di tre mesi. Se è raggiunto l’accordo, viene redatto il verbale di conciliazione.

Data l’importanza dell’attività conciliativa ed il fine a cui essa tende, nelle materie in cui il tentativo di conciliazione è previsto a pena di improcedibilità della domanda giudiziale è necessaria l’assistenza dell’Avvocato. Proprio perché tende alla definizione amichevole della lite prima dell’instaurazione di questa, è evidente che, nell’ipotesi di esito positivo, la “mediaconciliazione” si risolve in un risparmio di tempo e di costi per il cliente. Da qui, allora, è importante rilevare che, nell’interesse appunto di quest’ultimo, lo studio dell’Avv. Antonio Triola ha un approccio alla controversia caratterizzato dalla maggiore propensione a risolvere la questione prima e fuori dal processo.